Caso scommesse, le minacce a Fagioli: «Paga o ti faccio mettere a fare il muratore»
(La situazione debitoria del centrocampista classe 2001 inizia a diventare ingestibile nella primavera del 2023).
I problemi con le scommesse di Nicolò Fagioli hanno costretto il giovane centrocampista, attualmente in prestito alla Fiorentina dalla Juventus, a dover affrontare alcuni esponenti del mondo criminale che era dietro al circolo illegale delle piattaforme che il classe 2001, insieme a Tonali e a diversi calciatori e sportivi, usava.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, nella primavera del 2023, Fagioli, già molto esposto a livello debitorio per le scommesse, viene raggiunto al telefono da Nelly, un esattore di cui non si conosce pubblicamente il vero nome e che usava una sim intestata a un cittadino straniero. «Stai proprio a sbaglià persona. Perché ti faccio smettere. Te faccio mettere a fare il muratore», il testo del messaggio inviato a Fagioli.
Da quanto viene riportato dalle carte dell’inchiesta, Fagioli all’epoca aveva già maturato un debito pari a 1,5 milioni di euro, che non era in grado di ripianare. Proprio per questo entra in scena il già citato Nelly. Dalle carte spuntano diverse chat fra i due che restituiscono un quadro di pressioni e minacce. Le ultime, le più pesanti, l’8 maggio: «Hai rotto il ca..o. Tu credi che mi faccia prendere per il culo da te». Fagioli cerca di calmarlo: «Ho fatto un errore più grande del mio stipendio annuale… ho chiesto una mano per darteli. Dato che è giusto così». Un approccio che però non funziona, vista la risposta Nelly: «Quanto è vero, lo giuro sui miei bambini se mercoledì non ho i soldi vengo a Torino e ti faccio smettere di giocare. Ti levo pure la penna per firmà i contratti perché sei un cesso. So tutto, i soldi segnati ad altre persone che so tutti tuoi».
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Fagioli all’epoca dei fatti aveva debiti sia a Roma che a Milano per una cifra complessiva di 2,8 milioni di euro. Le chat che traspare dalle conversazioni agli atti dell’inchiesta mostra anche un calciatore disperato: «Se continua così starò sempre in panchina ma perché è vero non riesco più ad andare al campo felice».
Gioco d’azzardo in Italia, lo stato ne trae profitto
(Un milione e mezzo di persone ne è dipendente e lo stato lo considera un problema, ma ha anche tutto l'interesse a incentivarlo)
Nei giorni scorsi è diventato di dominio pubblico il caso di alcuni calciatori italiani – tra cui due della Nazionale, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo – sospettati di aver scommesso sulle partite di calcio nonostante gli sia vietato per regolamento. Il calciatore da cui è partito il caso, Nicolò Fagioli, di 22 anni, ha confessato di aver effettivamente fatto scommesse sportive su piattaforme online illegali.
Secondo i dati più recenti il gioco d’azzardo più diffuso in Italia è il “gratta e vinci”, cui seguono il Lotto e il SuperEnalotto, e al terzo posto le scommesse sportive. I luoghi dove si gioca di più sono le tabaccherie e i bar, a cui seguono le ricevitorie, le sale scommesse, le sale Bingo, le sale di videolottery. Con la pandemia poi molti giocatori si sono spostati sulle piattaforme online, prima meno frequentate.
Nel 2022 la somma di denaro puntata complessivamente dalla popolazione italiana nel gioco d’azzardo – la cosiddetta raccolta – è stata senza precedenti e con una differenza molto grossa rispetto agli anni prima. L’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) stima sia stata di 136 miliardi, più della spesa sanitaria pubblica dell’intero paese. Per avere un’idea, nel 2019 e nel 2021 (l’anno prima e l’anno dopo il 2020, quando per via della pandemia i luoghi destinati al gioco d’azzardo erano rimasti chiusi per almeno 5 mesi) era stata rispettivamente di 110 e 111 miliardi di euro. Nel 2022 l’incremento rispetto all’anno precedente è stato del 22 per cento.
Naturalmente non tutti quei 136 miliardi vanno allo stato, visto che molti tornano ai giocatori sotto forma di vincite, e che parte è trattenuta dalle società che gestiscono i giochi. In quell’anno le vincite sono state 116 miliardi di euro circa: la differenza, 20 miliardi, è quindi la cifra che i giocatori italiani hanno perso nel 2022.