La Giustizia dea bendata, accecata in Arabia SauditA

by Arcibaldo

Da milleni tra  la giustizia e la ricchezza  c’e' stata sempre un po' di confusione .

Nell’antica Grecia il mito vuole che Tiche ebbe da suo padre Giove  il potere di decidere il destino degli uomini.

Fu la dea della Giustizia.

Senoche' quando volo' a Roma   perse le ali, dichiaro' che sarebbe stata residente permanente ma divenne la dea dell’Abbondanza.

Come capita nella storia   i revisionisti del rinascimento decisero di bendare la giustizia.

E cosi nelle corti  l’abbiamo ereditata sotto la scritta prominente “la giustizia e' uguale per tutti”.

Anche se e' purtroppo noto  che nella storia e' stata violentata  continuamente, testimoni   i vari olocausti ( Armenia,Ruanda, Ebrei ) ed i regimi dittatoriali di cui la storia e' ricca come pure dal dio denaro.

Anche la storia della benda sugli occhi  solleva problemi perche' mentre secondo la versione ufficiale  e' bendata perche' non guarda in faccia a nessuno secondo per altri e' bendata perche' non vuole guardare in faccia  ai  potenti.

In Arabia Saudita senza complimenti e' stata accecata.

Lunedi’ scorso la corte  ha emesso il verdetto finale nell’assassinio dello scrittore dissidente Jamal Khashoggi  condannando 5 degli 8 accusati accusati fino a 20 anni di carcere, dopo mesi che la famiglia dello scrittore aveva concesso il perdono per evitare la pena di morte.

Khashoggi  era fuggito dall’Arabia Saudita e  sul Washington Post  aveva criticato   Mohammed bin Salman, principe ereditario.

Il 2 ottobre 2018  si reco' al consolato saudita in Turchia per ritirare i documenti per il  matrimonio con la fidanzata turca, ignaro che nel frattempo quindici uomini sauditi al servizio del Principe  Salman erano volati in Turchia per incontrarlo.

La squadra  includeva un medico forense, membri dello spionaggio e della sicurezza e persone che lavoravano direttamente per  il principe.

Secondo le  registrazioni  delle conversazioni  dei sauditi  condivise dai turchi con la CIA  Khashoggi fu ucciso nel consolato e smembrato  con una sega .

I brandelli del suo corpo   sparirono.

I servizi di controspionaggio occidentali  ed il Congresso Americano ritengono responsabile il Principe  che pero'  ha negato   anzi ha condannato l’assassinio forte anche dell’appoggio di Trump orgoglioso del “deal” di $100 miliardi forniture di armi all’Arabia Saudita, notoriamente una delle piu' retrive e brutali dittature del globo universalmente condannata a parole per la  violazione costante dei diritti umani.  

Nessuno degli  asssassini  di alto livello e' stato portato a giudizio davanti  alla  corte di dubbia  indipendenza.  

Non sono noti nemmeno i nomi degli accusati. 

Alle udienza preliminari, furono ammessi alcuni diplomatici  turchi, e membri della famiglia Khashoggi ma non i media indipendenti.

Il politico turco Yasin Aktay ha criticato la sentenza finale  perche’ “chi ordino' l’assassinio rimane libero ed e' dubbio che i  5 condannati siano in prigione”.

Intanto l’America, l’Europa  ed il Canada dopo le lacrime di coccodrillo per l’assassinio seguitano a vendere armi all’Arabia Saudita .

Il ministro degli esteri Canadesi,  Champagne, nel mezzo della pandemia covid ha rimosso  la moratoria alla vendita di veicoli da guerra LAV  istituita nel 2018, perche', incredibile ma vero “dopo la revisione non ci sono  rischi sostanziali”  che i veicoli verranno usati per violare i diritti umani.

L’Arabia e' in guerra in Yemen con gli Houthi  e  Amesty International  ritiene la decisone del governo ”stupefacente” ed ipocrita   in contrasto con l’ONU per cui in Yemen   la guerra ha causato decine di migliaia di morti e feriti civili.

Il Canada senza arrossire, qualche giorno dopo  la rimozione della moratoria ha votato a favore della risoluzione dell”ONU  per un cessate il fuoco globale  per la pandemia.

Agnes Calamard autrice dell’inchiesta dell’Onu  dopo aver chiesto invano una investigazione internazionale,  profeticamente  dichiaro' che ” le autorita' saudide stanno giocando   l’atto finale di quella che e' una  parodia della giustizia di fronte  ad una comunita' internazionale troppo disponibile ad essere ingannata”.