Pensando alle pecore in Puglia

(Gli alberi nudi come le mani di gente anziana assai. La passeggiata e' lunga 4.721 passi. A chi saluta con Merry Xmas rilancio con Buon Natale).


di Nicola Sparano


Era estate o cosa quando il Padreterno ha creato il mondo?

Forse era autunno visto che sull'albero c'era la... mela.

La Natura non ha ancora deciso se chiudere per l'inverno oppure andare avanti con la mezza stagione.

Anche gli scoiattoli si fanno la stessa domanda: la loro coda e' un punto interrogativo, ci avete fatto caso?

Un tizio con giaccone, guanti, cappello e mascherina, in mano aveva un sacchetto con dentro qualcosa che lanciava agli animaletti, cercava di farli avvicinare, ma quei diavolicchi gli dicevano, senza parlare: ca nisciuno e' fesso.

Sulla rive del ruscello ingrossato dalla pioggia, piume al vento, due capoverdi e due oche selvatiche. Forse hanno freddo. Ma le papere patiscono il freddo?

Il viottolo asfaltato e' tutto mio, fa curve dolci e sinuose, terreno fertile per pensare alle pecore in Puglia.

Occhio ai piedi, pero'.

Ogni tanto, nelle zone d'ombra, ci potrebbe essere la versione cittadina del cosiddetto black ice, mettendoci la zampa si rischia il patatumfete.

Attenzione Coyotes, ammonisce un cartello.

Di giorno non si vedono, in ogni caso il boccone sarebbe troppo grande e grosso per loro.

Zona protetta, annuncia un altro cartello con la foto di un Blue Jays.

Di questi uccelli che hanno venduto la loro immagine alla versione americana della lippa, il baseball, non ne ho mai visto uno.

Un Picchio, pero', l'ho osservato in azione mentre faceva colazione bucando un albero.

Picchio come woodpecker, non quel De Sisti che a Firenze nel '69 fecero santo per grazia (scudetto) ricevuto.

Di tanto in tanto incrocio qualche altro perditempo.

Se alza gli occhi e mi guarda, io ricambio lo sguardo, ma non apro bocca per non rischiare di essere... politically incorrect, magari e' mussulmano, buddista oppure ebreo.

Se la persona sussurra Merry Chistmas, rilancio con Buon Natale e tiro avanti.

Il parco sotto casa e' il fondo di una ravine, una specie di mini vallata tra due costoni, lunga quattromilasettecentoventuno passi.

Sono esattamente tanti, lo giuro, passi miei ed il tacco della zampa sinistra.

No, non li ho contati personalmente.

Ci ha pensato quel giocattolo stravagante che alcuni portano al polso come un orologio e che conta i passi attraverso i battiti del cuore, o viceversa.

Quattromilasettecentoventuno passi, dunque.

Non di corsa naturalmente, pie' veloce non lo sono mai stato.

Nel parco proseguo come le marruzzelle, cioe' le lumache, non quella canzone napoletana che ad scoltarle si risente il sapore della fanciullezza.

Anche se si avanza con il ritmo della lumaca cresciuta con gli steriodi, la tartaruga, ogni tanto si deve pur tirare il fiato.

All'impiedi, poggiato sulla parodia del bastone di Noe', un robusto ramo secco, volgo lo lo sguardo ai costoni alla ricerca di una scusa per restere su due piedi.

Il sottobosco e' scomparso, ora si vede, attraverso gli alberi, la scarpata nuda, simbolo, credo, del processo “do ut des” con la natura, che all'incirca significa: tu dai a me ed io do a te.

Gli alberi guardano dall'alto in basso le foglie cadute, alcuni sono morti, chissa' cosa ha succhiato via umori e foglie.

Alcuni tronchi resistono nella posizione originale, senza vita ma sull'attenti, altri sono caduti.

Alcuni del tutto, altri si reggono abbracciati ai fratelli sani.

I rami dell'acero di forse ducent'anni sembrano il dorso di una mano di cristiano vecchio assai: vene gonfie di sangue, nodi di artrite, rughe rpfonde e macchie di fegato alla frutta.

Al minimo soffio di vento la mano tremola, sembra una specie di bye bye ai tempi belli di una volta.

L'ultimo tratto della passeggiata e' in salita, non e' la Cima Coppi, va affrontata con strategia: venti passi, poi sosta e filastrocca Mississippi uno, Mississipppi due, tre, fino a Mississippi 20.

Poi altri venti passi e altri venti richiami al fiume sul di Huckleberry Finn, lo scugnizzo americano creato dalla penna di Mark Twain, che ne combinava di tutti i colori.

Nonostante le soste, alla fine della salita c'e' il fiatone.

Pero' c'e' anche un bel pietrone fatto apposta per far riposare muscoli e polmoni.

Attenzione, fate conto che passiate im macchina davanti ad un individuo imbacuccato in un giaccone militare, con il cappuccio alzato, la parte inferiore della faccia nascosta da una sciarpa, la parte superiore coperta da occhiali con le lenti nere, in mano e tra le gambe un nodoso bastone.

Transitando davanti a tale individuo cosa fareste?, uno sguardo di curiosita', forse di compianto, e via.

Con una punta di diffidenza mi osserva anche un poliziotto che transita sulla vettura bianconera con su scritto To Serve and Protect.

Quando realizza che non si trova di fronte ne' ad un potenziale malandrino e neppure ad un barbone il poliziotti si ferma, abbassa il finestrino e si comporta da politically correct: Happy Holidays, dice.

Io vorrei ricambiare con Buon Natale, ma resto zitto e mosca.

I poliziotti di Toronto non sono come quelli americani, ma a volte anche loro hanno il grilletto facile.

Ci mancherebbe che mi sparassero.

Al funerale non ci potrebbe venire nessuno, o quasi.

La nuttata rappresentata dal 2021 sta per passare.

Che l’anno nuovo sia migliore e ci dia la vita di una volta.



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