Rocca Pia, onorata eroica levatrice

Anna Maria Di Santo immortalata con una lapide, durante la guerra si prodigo’ per gli  sfollati

Il sinadco Pasquale Berarducci e la consigliera Carolina De Vitis scoprono la ladida che ora la memoria di Anna Maria Di Santo

 di Odoardo Di Santo

Venerdi 18 luglio e’ stata una giornata storica, la data della memoria di tristi avvenimenti di 81 anni fa che sancirono un solido e duraturo legame di amicizia e di umana solidarietà, immortalata in una lapide in onore di nonna Anna Maria Di Santo modesta ma generosa volontaria che nel 1944 si dedicò a prestare aiuto alle vittime della guerra che erano state evacuate dall’esercito tedesco che occupava la regione, dopo l’armistizio dell’otto settembre 1943 firmato dall’Italia.

 Gli abitanti del piccolo delizioso borgo di Rocca Pia e gli abitanti del borgo di LettoPalena , in Abruzzo, vivevano in tremende condizioni, soggetti alle angherie dell’esercito tedesco che  invano resisteva lungo la linea Gustav all’avanzata delle truppe alleate.

Rocca Pia sorge arroccata a valle dell’altopiano delle Cinque Miglia ed a sud della incipiente Valle Peligna.

I tedeschi avevano emesso il bando  di sgomberare la popolazione fino all’undici novembre  giorno in cui allinearono i camion per trasportare la popolazione a Padova, terrorizzando i bambini come me che non avevano la più pallida idea di dove Padova si trovasse.  

 Le nostre famiglie si rifugiarono nei boschi circostanti di cui il paese e’ ricco.

Le condizioni metereologiche particolarmente aspre, segnate da enormi non comuni nevicate e la fatuità delle improvvisate baracche di frasche inadeguate a difendere dalle intemperie ci costrinsero a rientrare nel paese ignari del destino che ci aspettava.

Fu trovato un paese saccheggiato dai tedeschi. Si salvarono pochi beni che erano stati nascosti, prima dell’arrivo dei soldati.

All’inizio del 1944 cominciarono ad arrivare decine e decine di sfollati dal paese di LettoPalena.

Sul Piano delle Cinque Miglia, provati dagli stenti e dalle difficili condizioni metereologiche causate da una enorme nevicata la traversata segno’ morti e feriti ad iniziare con Fausto Palmieri un bimbo di tre anni.

Una donna, allo stremo delle forze si arrese, incapace di proseguire e fu costretta a lasciar cadere nella neve il bambino che conduceva con se .   

L’immane tragedia vide l’unico atto di umanità delle barbere truppe di occupazione.

Un soldato tedesco prese in braccio il corpicino e lo portò a Rocca Pia.

Molti furono accolti nella casa della Levatrice di Rocca Pia Anna Maria Di Santo, per noi zia e per molti nonna Annina.   

Altri furono accolti da altre famiglie che offrirono aiuto con generosità .

 Ricordo che per vestirlo zia Annina dovette fare una difficile ricerca per trovare un abito per seppellire il bambino con dignita’.

Una signora giunse appena sul punto di partorire e fu assistita da nonna Annina   nelle sue funzioni di levatrice che funse anche da madrina al battesimo.

Passata la guerra gli abitanti di LettoPalena molti dei quali erano emigrati iniziarono a tornare a Rocca Pia per ringraziare la levatrice che era stata la più prominente esponente degli abitanti di Rocca Pia  che avevano steso la mano condividendo con gli sventurati sfollati i pochi beni che i tedeschi non erano riusciti a razziare.

Il bambino Palmieri Giuseppe era emigrato in Australia ed un giorno venne a Rocca Pia per ottenere il certificato di nascita necessario per il matrimonio.

Venne a fare conoscenza e a salutare la levatrice che aveva assistito sua madre nel parto.

Fu un incontro emotivo perché forse pensava che se la levatrice non fosse intervenuta o se la madre lo avesse partorito nella neve sarebbe perito come tanti altri che non ce fecero.

Nel 1994 il comune di Letto Palena volle esprimere ufficialmente i propri sentimenti di gratitudine e ringraziamento ponendo una lapide ricordo sul frontespizio della sede comunale di Rocca Pia.

Il legame tra le due comunità si è spontaneamente rafforzato negli anni ed ora i due comuni hanno compiuto un ulteriore passo votando ciascuno la delibera di istituire   un patto di amicizia che nasce dal profondo senso di umanità che unisce gli abitanti dei due paesi.

 Con il patto di amicizia si propongono di esplorare il rafforzamento dei rapporti con l’eventuale istituzione del gemellaggio tra i due comuni.

  Inoltre, hanno voluto sottolineare che il rapporto è nato dagli eventi della seconda guerra mondiale quando gli abitanti di LettoPalena in fuga dai rastrellamenti  dei tedeschi trovarono rifugio ed ospitalità  a Rocca .   

E’ certamente un esempio ammirevole per i “potenti” della terra che due piccoli Comuni siano impegnati a trarre insegnamento dalle tragiche esperienze della guerra per sostenere  la crescita di una vera cultura della pace, della cooperazione e solidarietà sulla  base dei “principi  di libertà, uguaglianza ed interscambio”.   

In una radiosa giornata estiva sotto l’azzurro il cielo di Rocca Pia si è tenuta la manifestazione per suggellare il patto di amicizia e per scoprire la lapide in onore di Anna Maria Di Santo.

Il sindaco di Rocca Pia Pasquale Berarducci e la collega di LettoPalena Carolina De Vitis hanno presieduto alla cerimonia.

 Il Sindaco Pasquale Berarducci sottolineando gli scopi dell’iniziativa ha sostenuto eloquentemente la necessità di perseguire la pace tanto necessaria oggi con tante orribili guerre che affliggono il mondo.

 Lo scoprimento della lapide sulla parete della abitazione di Anna  Maria Di Santo ha concludo la cerimonia ad eterna memoria del valore della solidarietà’ umana che può nascere nelle condizioni più difficili

 

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