Stragi innocenti in Ucraina, bombardata la Luna; la Cina si comporta come nell'Arte della Guerra

 di Nicola Sparano

 

Il mondo e' impazzito.

In Ucraina c'e' la guerra scatenata da Putin

Sulla Luna e' precipitato a circa diecimila km all'ora un razzo (forse) cinese di circa tre tonnellate.

Se, putacaso, l'impatto del missile scombussola l'orbita del satellite, le maree distruggerebbero il mondo con noi dentro.

Pure con la minaccia atomica c'e' poco da scherzare.

Se diventa' realta, povera Ucraina, povera Europa, povera Italia e povero mondo.

Anche noi , da questa parte dell'oceano, non ce la passeremo liscia, anzi.

In molti dicono che Putin abbia dato di testa.

Impazzito alla...Hitler?

L'imbianchino austriaco comincio' invadendo le terre dove risiedevano popolazioni di origini tedesche, poi si fece prendere la mano e scateno' l'inferno della seconda guerra mondiale.

Anche la prima mossa del nuovo Zar ha avuto di mira  comunita' dell’Est dell’  Ucraina  con considerevoli popolazioni di lingua russa .

La faccenda si e' via via complicata, ora siamo alle stragi degli innocenti.

Il vero perche' dell'invasione russa non e' l'inizio del riassemblamento della vecchia USSR (eventuale progetto tra alcuni anni) ma  di ostacolare l'entrata dell'Ucraina nell'Unione Europea e sopratutto nella Nato che Putin vede come il fumo negli occhi..

Fermandola con le maniere brusche, Putin ha avverito anche la  Svezia e la Finlandia che sono paesi membri dell”Unione Eurpoeaa non della NATO.

Se anche questi due nazioni entrano nella NATO, la Russia si sentirebbe accerchiata dall'alleanza militare  controllata,  dagli Stati Uniti.

Per evitare l'”accerchiamento” teritoriale Putin ha scatenato il conflitto  con l”Ucraina e si e' tirato sul cranio sanzioni enonomiche potenzialmente micidiali.

Scatenare una guerra in casa d'altri e' una cosa.

Un'altra e' impedire agli oligarchi russi di continuare a fare business in Europa e nel mondo.

Per difendere il portafoglio i ricchi venderebbero anche la madre, per non parlare di partner, conoscenti ed amici.

Roman Abramovich, uno dei strombazzati compari di Putin, ha dato uno schiaffo metaforico, ma pesantissimo, al boss del Cremlino quando ha dichiarato che verserebbe l'intera somma della eventuale vendita del Chelsea in un fondo per aiutare  le vittime della guerra in Ucraina..

Se Abramovich si defila,  al pari di altri in numero crescente per Putin potrebbe essere l'inzio della fine, in tutti i sensi.

Va comunque detto che Putin comanda dal 1999, non ha scrupoli, il suo controllo sul paese e' ferreo, ed e' preparato a qualsiasi scenario, inclusa la gerra economica conseguenza delle sanzioni mondiali.

Come finira' in Ucraina non e' ancora scritto, militarmente il confronto tra Davide e Golia e'  in predicato nonostante la superiorita' numerica del gigante.

Politicamente ed economicamente qualsiasi scenario e' possibile.

Nel frattempo la Cina  che  ha interessi con la Russia  ma molti piu' interessi commerciali, sta seduta sulla riva del fiume aspettando che passi il cadavere del nemico.

Di quale nemico in ultima analisi si tratti e' facilmente intuibile: Stati Uniti, perche' ambedue i paesi sono  potenze globali e in concorrenza con tutto.

La storia insegna pero' che i cinesi vedono le cose del mondo in maniera diversa dagli occidentali e dalla Russia con la quale ha rapporti commerciali   (petrolio)ma non e` tecnicamente alleata.

Le strategie  cinesi sono a lungo termine, mirate negli anni, se non decenni.

In ogni caso mente i “ciucci si “appiccano” i barili si scassano”.

I “ciucci” rappresentano le nazioni direttamente o indirettamente coinvolte nella guerra.

I “barili” siamo noi, il popolo di gente comune costretto a pagare per i cocci che non ha rotto.

Un litro di benzina ha gia' toccato  due dollari per “colpa” della guerra ma anche perche' i nostri politici al potere non riescono a trovare soluzioni, per incompetenza e infingardagine.


Previous
Previous

Toronto calpestato 4-1 dal toro americano, Criscito serve immediatamente

Next
Next

Pallone&Pentole, Gigi e i fagioli messicani