Anche la nostra cara salsiccia costretta a difendersi

Dall’assalto dei produttori della carne in provetta

di Odoardo Di Santo

La vecchia salsiccia per secoli ha accompagnato gli inverni della nostra fanciullezza quando partecipavamo con curiosità al rito annuale di fare le deliziose catene di insaccati.

Per molti contadini era anche il risultato di un anno di paziente lavoro  per ingrassare il maiale e anche spesso l’unico segno di abbondanza nella casa.

Non più ora.

Anche la salsiccia deve fare i conti con l’evoluzione degli usi e costumi moderni che gi addetti al lavoro chiamano “progresso”.

In breve, tutto nasce con l’arrivo dei prodotti manufatti nella provetta nel nuovo mondo tra cui la salsiccia vegetale che vogliono indurci a consumare.

E non si tratta solo della salciccia.

Con di dazi di Trump è all’orizzonte la minaccia di forzare l’Europa ad acquistare le carni americane di animali allevati con antibiotici.

La salsiccia, che ha una storia un po’ più complicata, ha sollevato un ardente dibattito che ha richiesto l’intervento addirittura del parlamento Europeo.

All’inizio di novembre ha approvato una legge che restringe l’uso della parola  “burgher” o bistecca insieme, a salsicce, hamburger, scaloppine, tuorli d’uovo e bianchi di uovo che devono essere usati “esclusivamente per prodotti che contengono carne” che per ulteriore precisazione la legge definisce” la parte edibile dell’animale.”
Per molti di noi la decisione del Parlamento europeo sembra pacifica se non superflua.

Ma non per gli allevatori del Mid West americano che vogliono invadere l’Europa con i loro prodotti artefatti.

L’opposizione all’invasione di prodotti alimentari fatti in provetta non viene soltanto da noi umili consumatori tradizionalisti ma anche dagli allevatori agricoli europei, in gran parte francesi che devono fare i conti con la concorrenza americana.

La deputata francese Celine Imart rappresentante di un distretto largamente agricolo, proponente della legge al parlamento europeo,  ha chiarito con linguaggio chiaro e comprensibile : “Le persone possono mangiare tofu o polpette fatte in provetta, ma non è carne”.

I fabbricanti di prodotti cosiddetti “alternativi” alla carne si arrampicano un po’ sugli specchi, vorrebbero darci ad intendere che si tratta solo di una questione di nome perché poi i consumatori sono abbastanza scaltri da identificare facilmente le proteine dei prodotti che comprano.

La ragione vera non la dicono chiaramente perché la salsiccia di carne, a causa del cambio della legge fa perdere molti milioni di euro come ha candidamente detto Claudia Hauschill portavoce della società Rugenwalder Mule maggior produttore tedesco di prodotti alternativi alla carne .

Siamo a questo mentre il mondo e’ sotto assedio per la guerra commerciale scatenata dal sultano di Washington

La deputata Olandese Anna Strolenber lo ha chiarito senza mezzi termini: “Con tutto ciò che  succede nel mondo il parlamento europeo dovrebbe avere  cose migliori da fare. Lavoriano su cose cha hanno veramente importanza e non sull’identità dei burghers”.

Il consumo della carne  nell’Uniione Europea è diminuita negli anni recenti per questioni di sostenibilità e di costi .

Secondo uno studio della Commissione Europea diminuirà ancora negli annui a venire. Il volume di prodotti a base vegetale sta intanto aumentando L’anno scorso in Germania furono prodotti 126.500 tonnellate di prodotti alternativi alla carne.

L’acceso dibattito non è solo questione di gusto ma ha  grosse implicazioni economiche. Al punto acceso che il è dovuto intervenire il Cancelliere tedesco Friedrich Merz che ha dichiarato lapidariamente “La salsiccia non e’ vegetale”. 

Ma difficilmente la polemica sarà messa a tacere. Alcuni dei maggiori operatori hanno scritto al Cancelliere Merz che non sono d’accordo con la legge approvata dal parlamento europeo.

Non si sa come finirà perché non è la prima volta che la salsiccia si trova nel mezzo della battaglia.

Nel 2012 il governo francese cercò di imporre il bando al pari della legge approvata dal parlamento europeo. Ne nacque un caso legale che eventualmente fini’ davanti alla corte suprema europea,che decise che un paese non può impedire legalmente di usare termini come “salsiccia”  .

Nel 2023 il parlamento EU passò la legge che definisce il latte come il prodotto ottenuto mungendo una o più vacche bandendo quindi tutti prodotti caseari derivati da vegetali. 

Con le ricorrenti rivoluzioni tecnologiche a cui assistiamo tutti mi giorni non finiamo di stupirci.

Certo non ci forzeranno a mangiare la salsiccia vegetale.

A chi ne canta le virtù diciamo “buon appetito” .

Noi, a gennaio, secondo la tradizione, faremo le nostre deliziose salsicce si carne.

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