Bettega castigo’ Inghilterra e Argentina

Estate 1982, Roberto Bettega e Nicola Sparano davanti al Varsity Stadium

Estate 1982, Roberto Bettega e Nicola Sparano davanti al Varsity Stadium

Roma, Stadio Olimpico, 17 novembre 1976, qualificazione mondiale: Italia-Inghilterra 2-0.

La prima volta che vidi Roberto Bettega dal vivo fu in questa partita quando si tuffo' in avanti e rifilo' la seconda pera agli spocchiosi inglesi.

Buenos Aires, 10 giugno 1978, Estadio Monumental, gruppo A mondiale: Argentina-Italia 0-1.

Bobby gol riceve di tacco da Pablito Rossi e fulminata a rete di destro.

“Chi marco'?” mi chiese un giornalista spagnolo seduto al mio fianco e che si era distratto.

“Bettega”, gli risposi.

“Bien – fece lui – ci vedremo in finale” (la profezia si avvero' a meta' perche' l'Italia fu eliminata in semifinale dall'Olanda).

Toronto, Varsity Stadium, 3 ottobre 1984, ritorno Soccerbowl, Toronto Blizzard-Chicago sting 2-3.

Lo “scudetto” della Nasl allora si assegnava con partite di andata e ritorno, al Blizzard non riusci' l'impresa. Nella gara di ritorno Bettega realizzo', con un destro al volo, una rete, la sua ultima in carriera.

Roberto Bettega, aveva due nomignoli Bobby gol e Penna Bianca.

Oggi ha soffiato su 70 candeline, auguri.

Ricordo che mi concesse la prima intervista a Toronto davanti al Varsity.

L'ultima chiacchierata fu alla terza cerimonia Hall Of Fame del 2018.

Di indole riservata, non usciva mai dalle righe, ma in una occasione si lascio' andare dopo una partita di campionato.

“Incredibile, negli spogliatoi bevono birra e fumano sigari. Poi in partita corrono come dannati, molto di piu' di quanto non si faccia in Italia. Ma se propongo di fare lo stesso in Serie A mi chiuderebbero in manicomio”, mi confido' dopo avermi fatto giurare che non lo avrei scritto.

“Vedo i palloni che mi spassano sopra la testa, mai uno sulla testa o sui piedi”, si sfogo' dopo l'ennesima partita giocata da trequartista. Quando fu avanzato nel ruolo di seconda punta uso' la sua eccezionale testa per segnare e far segnare Byrne.

Dopo il fallimento della NASL, 1985, Bettega e' tornato spesso a Toronto, citta' alla quale e' rimasto molto legato.

Per circa un anno fece il Biscardi nella trasmissione di Teleletino Il Processo del martedi', dove io fungevo da esperto locale.

In una di queste trasmissioni un personaggio controverso e folcloristico degli sportivi torontini, Zanchetta, che era tra gli spettatori. cerco' di convincere tutti che Bettega doveva essere pronunciato con l'accento sulla seconda vocale e non la prima.

“Lei mi sta dicendo che non so come si pronuncia il mio nome?” ribatte', ridendo, Bobby Gol.

*L'arbitro ebreo Klein ha sempre portato bene a Bettega, avendo arbitrato Italia-Inghilterra a Roma e Italia-Argentina a Baires.

Ricordo che a Roma, prima che Antognoni sbloccasse il risultato, uno spettatore grido' a Klein che era stato fortunato a sfuggire alla camere a gas. Quell'imbecille fu fortunato a non essere linciato. Mezza curva Montemario, infatti, reagi' inferocita. Poi mi dissero che quella tribuna era quasi interamente riservata ai romani di origine ebraica.

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