Canada, il pallone sta per scoppiare

(Diritti svenduti per 3,5 mln, ne valgono almeno 15, la nazionale femminile fa causa a Canada Soccer )

Lo stato di incuria di Canada Soccer e’ evidenziato da questa foto della sede centrale

 di Nicola Sparano

Il gran casino in cui versa il calcio canadese approda in tribunale.

Il sindacato che rappresenta le calciatrici della nazionale femminile ha intentato una causa di 40 milioni contro 15 membri del gruppo Canada Soccer per “negligenza e violazione del dovere fiduciario”. Cinque dei fondatori fanno ancora parte del consiglio di amministrazione: il presidente in carica Charmaine Crooks, e gli ex presidenti Nick Bontis e Steven Reed. Non e’ stato invece incluso nell’elenco Victor Montagliani che al tempo dell’accordo era presidente della Canadian Soccer Association, mentre oggi e’ presidente della Concacaf e vice presidente della Fifa. Secondo voci non confermate fu lo stesso Montagliani  a spingere per  l’accordo che rischia di far fallire tutto l’apparato del calcio nazionale.

 Per cercare di fare luce sulla intricata situzione chiariamo:

La Canadian Soccer Player’s Association e’ il sindacato rappresenta le calciatrici della nazionale femminile.

Canada Soccer  che gestisce, per conto  della Canadian Soccer Association, il calcio in Canada, e membro della FIFA e della Concacaf.

Canadian Soccer Business (CSB) è un'agenzia commerciale indipendente che offre una suite di servizi di rappresentanza, fornendo partnership aziendali, sponsorizzazioni e diritti mediatici per entità che costituiscono la spina dorsale del calcio nel paese.

Fondata nel 2018, CSB si impegna a supportare i propri clienti nella loro missione di espandere l’impronta del calcio sulla scena sportiva canadese a tutti i livelli, dal calcio di base a quello professionistico e nazionale.

 La Canada Soccer Business, proprietaria dalla Canadian Premier League, avrebbe usato i soldi della nazionale per finanziare le proprie squadre.

Canada Soccer svende  i diritti calcio alla Canada Soccer Business per quattro soldi: il contratto di 10 anni stabilisce che la CBS paghi alla CS una quota annuale oscillante tra i tre/quattro milioni di dollari  i n cambio dei diritti di marketing e sponsorizzazioni. L’accordo stabilisce anche che tutte le altre entrate generate dalla CBS siano della CBS stessa.

Da quel 2018 il calcio canadese e’ caduto dalla padella alla brace.

Prima del mondiale del Qatar la nazionale maschile scalpita per i tagli imposti dalla CBS e per avere una maggiore fetta dei 10 milioni dollari ottenuti dalla Fifa per essersi qualificati al mondiale;  la controparte femminile si unisce alle proteste che continuano sino all’esposto in tribunale.

Queste le organizzazioni coinvolte nel colossale pasticcio, ora passiamo su cosa si poggia la causa intentata dalle calciatrici.

Le principali argomentazioni presentate in tribunale sono:

 “Canada Soccer ha creato e continua a creare seri rischi per la capacità del calcio canadese di svolgere il suo mandato”.

“Il consiglio di amministrazione sapeva o avrebbe dovuto sapere che l'accordo CSB avrebbe privato, nella migliore delle ipotesi, il calcio canadese di entrate che potrebbero essere spese per lo sviluppo e, nel peggiore dei casi, potrebbe compromettere la capacità di Canada Soccer di operare come un'impresa in funzionamento”.

Stando ad atti depositati in tribunale il gruppo Canada Soccer Business giro’ alla compagnia Mediapro i diritti televisivi della nazionale per 8.7 milioni di dollari l’anno. Aggiungendo le sponsorizazzioni il guadagno di Mediapro arriverebbe a circa 15 milioni annui.

*Mediapro è un gruppo di comunicazione multimediale con sede a Barcellona. Mediapro Canada possiede OneSoccer, il servizio di streaming che trasmette sia le partite della CPL che quelle della nazionale canadese.

Riassumendo: il deal che porta nella casse della nazionale appena 3.5 milioni alla CSB ne frutta 15.

Comunque andra’ la finire la causa, il danno al calcio nazionale resta, anzi e’ destinato ad aumentare dato che sono in arrivo altre denunce e coseguenti ricorsi in tribunale.

La nazionale femminile sta per disputare la Gold Cup (ieri ha battuto 6-0 El Salvador) e difficilmente tornera’ ai livelli ante 2018 quando era tra le nazioni piu’ forti del mondo.

La cattiva gestione dellle finanze del calcio e’ anche alla base della grande fuga di Joe Herdman che ha lasciato la panchina della nazionale perche’ avrebbe dovuto affrontare la preparazione per il mondiale casalingo del 2026 con un budget da pasta e fagioli.

Per fortuna il Canada da paese ospitante non deve qualificarsi alla Coppa del Mondo 2026, ma come sperare di interrompere il filotto negativo di sei sconfitte mondiali se non si ha un CT con esperienza ed un programma di amichevoli soltanto con squadrette della zona Concacaf?

 

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