Medici di famiglia ed i guai della Sanita’ del Canada

di Odoardo di Santo

Il primo aprile il nostro medico di famiglia Dr. Dan Hancu dopo 50 anni di lunga ed onorata professione si ritira come si dice in gergo, cioè chiude bottega.

  Lo accompagna il rimpianto di generazioni di pazienti che hanno contato non solo sulle sue cure solerti ma anche sui suoi consigli e sui rapporti personali creando un profondo e duraturo legame umano .

I medici di famiglia sono la chiave del sistema medico.

Sono lì quando il paziente arriva con sintomi talora indecifrabili.

Sono lì lungo il tragitto che i malati percorrono nel sistema di assistenza medica.

Sono lì all’inizio, durante e dopo che il paziente ha finito il percorso terapeutico.

In una parola i medici di famiglia salvano vite umane.

Il loro lavoro richiede perseveranza e sacrificio.

La medicina di famiglia è in crisi crescente e molti giovani medici hanno riluttanza ad iniziare la pratica in Ontario.

Sono lontani i tempi quando i medici di famiglia facevano il giro quotidiano per visitare i pazienti fermandosi a prendere un caffe’ tra una visita e l’altra.

Oggi i medici sono sempre più sommersi da complesse pratiche burocratiche, da spese di amministrazione, da mancanza di risorse e di supporto sociale e culturale per i pazienti e anche per mancanza di rispetto.

I medici si sentono esausti.

 In una parola non riescono a dare le cure che potrebbero e dovrebbero dare.

All’inizio della professione devono ripagare i debiti per i prestiti universitari, oltre le spese per gli strumenti del mestiere.

Devono fare contratti con i centri medici e MRI e lavorano lunghe ore senza fine.

Per questo molti lasciano per trovare lavoro in sale operatorie, in cliniche private, in ospizi o case di riposo.

 ll nostro medico di famiglia merita gratitudine per il suo solerte impegno e per aver avuta la fortuna di reclutare un giovane professionista giamaicano che si trasferirà da Winnipeg a Toronto, evitandoci di finire nelle liste dei sei milioni di abitanti dell’Ontario che sono privi del medico di famiglia.

In Ontario il sistema pubblico di assistenza medica è in crisi ed è destinato a peggiorare.

In British Columbia, Manitoba e Saskatchewan il problema della mancanza di medici di famiglia è stato risolto perché i governi ne hanno fatto una priorità con finanziamenti mirati su programmi chiave per sopportare sia i medici nuovi che quelli già praticanti.

In Ontario l’ultimo rapporto dell’Ontario Health Coalition ha suonato di nuovo il campanello di allarme con un linguaggio forte dichiarando che il Premier Doug Ford sta rubando fondi del settore pubblico per finanziare le cliniche e gli ospedali privarti che operano con scopo di lucro.

Il dirottamento del danaro pubblico verso i privati   crea per gli ospedali pubblici una condizione di capacita’ inutilizzate delle sale operatorie per la maggior parte del tempo.

Anzi la OHC parla di centinaia di milioni tagliati dal settore pubblico come pure parla dell’aumento del 300%   di fondi dati ai privati che li usano anche per concorrenza sleale pagando il personale fino a tre volte i salari degli ospedali pubblici.

La coalizione chiede una indagine pubblica che difficilmente sara’ accettata da Doug Ford accecato dalla fissazione di favorire chi fa affari invece di proteggere la salute dei cittadini.

I tempi però sono duri per la sanità anche sul fronte federale.

Il primo marzo e’ una data cruciale per milioni di canadesi perché quel giorno Trudeau  deve presentare un  disegno di legge accettabile per dare inizio al Pharmacare altrimenti,come ha detto Jagmeet Suigngh il patto di legislatura  decade e l’NDP sara’ libero da impegni con Trudeau  con tutte le consequenze possibili ,inclusa la fine della  legislatutura  e stando ai polls anche la fine di Trudeau.

Come e’ noto Il partito liberale che non ha la maggioranza in parlamento ha firmato un patto di legislatura con l’NDP che ha promesso l’appoggio parlamentare a fronte dell’impegno liberale di approvare le riforme che l’NDP ritiene prioritarie, tra cui l’assistenza dentistica e l’assistenza farmaceutica universale con il piano definito Pharmacare .

Queste riforme rappresentano la maggiore espansione del Medicare dalla data della fondazione più di 60 anni fa quando il sistema fu adottato sull’onda della risposta positiva dei canadesi al programma di medicare pubblico adottato nel Saskatchewan dove fu introdotto nel 1962 da Tommy Douglas a quel tempo Premier e leader dell’NDP   .

L’approvazione del Pharmacare e’ un boccone amaro per Trudeau .

E’ stato usato la prima volta come esca elettorale nel 1997 dal Primo Ministro Chretien e successivamente nel 2004 dal Primio ministro Martin per essere subito dimenticato dopo le elezioni.

Trudeau promise il Pharmacare nelle elezioni del 2015 come priorità assoluta del governo se avesse vinto le elezioni.

Vinte le elezioni come i suoi antecessori si scordò della promessa che finì nel cestino dei rifiuti.  

Però mal gliene incolse perché nel 2019 gli elettori gli negarono la maggioranza parlamentare come anche nel 2022.

In cerca di sostegno parlamentare, obtorto collo, Trudeau firmò il patto di legislatura con Jagmeet Singh leader dell’NDP.

Come da pratica consolidata Trudeau sperava di farla franca posponendo la decisione il più a lungo possibile senza mantenere la promessa .

Senonche’ Jagmeet Singh nel patto firmato ottenne di includere la clausola che impegnava il governo a presentare al Parlamento la legge per il Pharmacare entro la fine di dicembre 2023. 

Il governo invece ha presentato uno schema di riforma che secondo l’NDP tendeva a proteggere le società di assicurazione e non la salute dei cittadini.

Quindi l’NDP ha puntato i piedi conscio dell’importanza storica di approvare un progetto di assistenza delle medicine in questo periodo di governo di minoranza e soprattutto a causa delle notizie che vengono quotidianamente dai sondaggi che danno Trudeau in caduta libera.

Inutile dire che se vincessero i conservatori del Pharmacare potremo scordarcene.

E’ stato quindi concesso a Trudeau la proroga di presentare un progetto di legge decente entro il primo marzo 2024, altrimenti il patto di legislatura sara’ un ricordo.

Il progetto non sarà universale e gratuito ma sarà un primo passo ,introdotto gradualmente come il programma di assistenza dentistica. 

Oggi e’ una realtà per molti canadesi che prima non potevano permettersi le esuberanti spese dentistiche.

I liberali non dicono apertamente di essere contrari alla riforma anzi affermano che sono a favore ma con cautela però perche’ ci sono altre priorità  come i problemi dei pronto-soccorsi (emergency rooms)  le lunghe attese per le operazioni, le cure  per gli anziani e i problemi mentali.

Come sempre ci sono ragioni per decidere di non andare avanti e di posporre.

Ma ora Trudeau dovrà assumersi le sue responsabilità.

Per ora sembra di esserci accordo su due classi di copertura delle spese per  medicine per il diabete e  per la contraccezione.

Non sarebbero coperte altre medicine come quelle per prevenire attacchi cardiaci o ictus .  

Secondo il piano del’NDP il programma deve essere universale e gratuito come in altri paesi.

Ma i critici fanno presente che il programma sarà costoso anche se è notorio che il Canada per spese mediche spende l’11% del prodotto interno lordo, mentre gli USA dove la medicina e’ un business privato spende il 16,334%.

E’ un primo passo per stabilire un percorso.

I giornaloni vorrebbero far ricadere la mancata approvazione del Pharmacare sull’NDP

Ma dimenticano che gli elettori hanno eletto al governo Trudeau ed i liberali, seppure con maggioranza relativa. Ad essi bisogna chiedere conto.

 

 

Previous
Previous

Canada, il pallone sta per scoppiare

Next
Next

Mappe’ ingordizia infinita: brevetta l’esultanza