Canadesi indifferenti alla visita di Re Carlo
di Odoardo Di Santo
Nell’anno 49 A.C. Caio Giulio Cesare con le sue truppe attraverso’ il Rubicone , un piccolo fiume, quasi un torrente, che scorre a nord di Rimini pronunciando il detto storico: “Il dado e’ tratto’”.
L'evento sancì una vera e definitiva svolta nella storia di Roma dando inizio ufficialmente, alla guerra civile tra i cesariani e i gruppi di potere aristocratici vicini al Senato e a Gneo Pompeo.
Il conquistatore della Gallia era stato guidato dalla strategia incapsulata nel lapidario “Veni vidi vici” e cioè : sono venuto, ho visto, ho vinto.
Dopo lunghe sanguinose battaglie prese il potere mettendo fine alla repubblica romana.
Dopo il suo assassinio nel 44 a. C., ebbe inizio l’impero con l'ascesa di Ottaviano Augusto.
La scorsa settimana il re d’Inghilterra Carlo III e’ venuto in Canada secondo alcuni per dare una mano al nuovo primo ministro Mark Carney alle prese con le forsennate minacce di Trump che , secondo gli imprevedibili e mutevoli umori e l’effetto dei sonniferi, le spara grosse ogni volta che si alza, prima di andare al campo di golf.
Secondo altri la visita è un simbolo inutile per un pubblico indifferente che dimostra l’ incapacita’ di carpire il crescente nazionalismo cui abbiamo assistito nei cinque mesi scorsi.
Non un buon segno per Mark Carney .
Angus Reid dopo la visita ha pubblicato un sondaggio ponendo una semplice domanda: ”Cosa pensate del re che ha letto il discorso dal trono?”
Il 17% si e’ detto eccitato , l’83% disinteressato o indifferente.
Carlo III è venuto, ha piantato un albero patriottico, strettamente di acero con partecipazione della regina Camilla che ha delicatamente toccato una pala da cui subito è stata alleggerita da un solerte funzionario.
La coppia reale con vestito rosso scarlatto è stata trasportata in carrozza alla sede del Senato tra il tripudio dello stremenzito manipolo di evanescenti fedeli monarchici e di curiosi incoraggiati ad uscire dal tempo mite.
Per dare colore all’evento la stampa ha intervistato anche qualche curioso recente immigrato venuto a vedere di che pasta è fatto un re, una specie umana inesistente nel loro paesi.
Il monarca ha letto il discorso dal trono scritto dal Primo Ministro Mark Carney che di solito è compito del governatore generale.
Il discorso letto dal re è particolarmente importante perchè è il primo atto del nuovo governo liberale ed ha lo scopo di stabilire le priorita’ dello stesso governo nella sessione autunnale del parlamento.
Quest’anno doveva dare un chiaro segnale al di la’ dei confini del Canada e riaffermare la determinazione del Canada di difendere la sua indipendenza dalle minacce ripetute, anche in questi giorni, da Trump che vuol fare del Canada il 51.mo stato americano .
Nel corso del discorso è stata notata la mancanza di riferimento alla difficile situazione dei lavoratori e dei problemi del mondo del lavoro . Anzi il governo si propone di ridurre le spese.
Revenue Canada ha annunciato il licenziamento di 1100 dipendenti, in aggiunta a 3,000 posti eliminati dal 2024.
Migliaia di lavoratori sono stati sospesi o licenziati nell’industria automobilistica e manifatturiera e si teme che molti seguiranno , causati dai dazi di Trump.
In Canada la disoccupazione secondo i dati rilasciati in questi giorni dall’OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development) aumentera’ quest’anno al 7,1% e nel 2026 al 7,3%
A parte la promessa generica di ridurre la tassa sul reddito della classe media il discorso ha rimandato le decisioni sui problemi del Canada all’autunno quando presentera’ il bilancio.
Finito il compito il re e la regina sono partiti per l’ Inghilterra, salutati dal governo , soddisfatto della prestazione del sovrano e naturalemente dei media ossequienti per i quali la visita del Re è stato un evento decisivo e cruciale da svolta storica insomma (pivotal moment in inglese).
Di quale svolta non siamo ancora stati messi al corrente per il momento.
Non ci sono stati bagni di folla.
Qualche osservatore biricchino ha fatto notare che Pierre Polievre aveva attratto migliaia di persone ai suoi comizi.
E il Re non ha potuto dire veni vidi vici .
Anzi il poveruomo, ripensandoci bene, deve essersi pentito di aver accettato l’invito di Mark Carney e ceduto alle pressioni del primo ministro inglese Ken Starmer.
Era appena partita la coppia reale quando l’assemblea parlamentare del Quebec ha abolito la monarchia depennando Carlo III con voto unanime 106 a favore 0 contro, quasi come un Trump qualunque che, con un semplice tratto di penna, crea panico nel mondo.
Re Carlo III merita simpatia perché non è arrogante e cerca di piacere ma è sfortunato.
A parte le ricorrenti travesie familiari che non aiutano, il re si trova ad essere capo della anacronistica Commonwealth Association di cui fanno part 56 ex colonie del defunto impero britannico che ultimamente gli da’ grattacapi di cui per sua natura farebbe volentieri a meno.
Re Carlo III come capo nominate dell’Association del Commonwealth presiede le riunioni biennali
Senonché l’anno scorso è finito a pesci in faccia.
Nel parlamento di Canberra in Australia il sovrano, ospite di un ricevimento in suo onore, veniva riverito dai parlamentari ligi alla corona in una atmosfera di noioso e rilassato compiacimento.
Senonché fuori dal coro la senatrice indipendente Lidia Thorpe lo affronto’ a brutto muso gridandogli a pieni polmoni : “Tu non sei il mio re, è un fatto che gli inglesi (british) hanno commesso genocidio qui. E’ un fatto che il retaggio razzista persiste ancora in Australia oggi e deve essere assolutamente resistito e affrontato”.
La combattiva Senatrice, come da etichetta borghese fu doverosamente rimossa dall’aula del parlamento con sollievo dei benpensanti sudditi presenti. Non prima però di aver gridato al re: “Ridateci ciò che ci avete rubato”
Lo scontro di Canberra fece il giro del mondo che finalmente ebbe notizia dell’esistenza del Commonwealth.
In Canada siamo di natura gentili e di buone maniere e la visita è andata liscia anche con i capi aboregeni.
Ma non si sa mai con i tempi che corrono ed è comprensibile che re Carlo III abbia avuto un sospiro di sollievo quando è rientrato nell’intimita’ di Buckingham Palace,.