Donald si congratula ma per i repubblicani il nuovo Papa e’ anti-Trump
Questa foto - Papa Francesco che stringe la mano del cardinale Prevost - simboleggia il passaggio di consegne, tra il passato ed il futuro del papato.
«Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost, appena nominato Papa. È un onore sapere che lui è il primo Papa americano. È emozionante ed è un grande onore per il nostro Paese. Non vedo l’ora di incontrare papa Leone XIV. Sarà un momento molto significativo!». Così il presidente americano, Donald Trump, si è congratulato con il nuovo Papa attraverso un post sul social Truth pochi minuti dopo la proclamazione del nuovo pontefice.
L’antica alleanza Usa-Vaticano
L’elezione del 69enne originario di Chicago – già prefetto del Dicastero per i Vescovi – segna un passaggio storico per la Chiesa cattolica: è la prima volta che un americano siede sul soglio di Pietro. Ma rappresenta anche un segnale geopolitico che rianima un’antica alleanza tra Washington e la Santa Sede, sbbene la scelta non sia ricaduta sul cardinale newyorkese Timothy Dolan, alleato di ferro di Donald Trump.
Il presidente americano, fin dal suo ritorno alla Casa Bianca, si è distinto per aver ricominciato a coltivare i rapporti con la Santa Sede. Il vice-presidente americano, J.D. Vance, è stato l’ultimo leader internazionale a incontrare Papa Francesco in vita.
Dalla morte di Francesco (avvenuta lunedì 21 aprile) fino al giorno del suo funerale, Donald Trump c’è sempre stato: sia con le parole, sia con i dollari. Storicamente gli Stati Uniti, insieme con la Germania, sono tra i maggiori contributori della Santa Sede. Donazioni che, negli anni di Francesco, si sono assottigliate ma che la presenza del Papa Americano potrebbe far tornare o assottigliarsi di piu’.
Perche’ il nuovo Papa sempre criticato Trump, in particolare sulle politiche migratorie. E non è un mistero che, nonostante Trump abbia subito celebrato l'elezione del primo Papa americano della storia, Prevost non fosse il candidato preferito dalla Casa Bianca, che invece aveva puntato sull'arcivescovo di New York Timothy Dolan.
Durante il suo periodo come cardinale, il futuro Papa ha utilizzato i social media per esprimere il dissenso verso Washington. Oltre al post del 3 febbraio in cui il futuro pontefice dava torto a Vance, in un altro post del 13 febbraio, Prevost aveva criticato direttamente le decisioni del governo Trump in materia di immigrazione, sottolineando la sua preoccupazione per le politiche adottate. Queste prese di posizione si allineano con la visione di Papa Francesco, che ha spesso enfatizzato l'importanza dell'accoglienza e della solidarietà verso i migranti. Prevost, avendo trascorso molti anni come missionario in Perù e avendo ottenuto la cittadinanza peruviana, ha sviluppato una sensibilità particolare verso le questioni sociali e migratorie e il suo ruolo arriva in un momento in cui la Casa Bianca sta portando avanti deportazioni di immigrati.
Base Maga divisa: è un “anti-Trump”
La base Maga si è divisa: da un lato molti attribuiscono la prima volta di un papa americano all'"effetto Trump", e lo stesso presidente, sostengono alcuni commentatori, probabilmente si attribuirà una parte del merito.
Ma l'ala dura del movimento trumpiano Maga non ha gradito la scelta.
L'influencer Laura Loomer, molto ascoltata dal tycoon, ha bocciato Prevost, definito un "anti-Trump". Il presidente Usa, però, al momento ha lanciato segnali di pace, parlando di "grande onore per il nostro Paese" e esprimendo entusiasmo per un futuro incontro con il nuovo Pontefice.
Il post polemico sull’“espulsione di uno statunitense”
L'ultima apparizione di Prevost su X è del 15 aprile, per rilanciare un post polemico sulla "espulsione illegale di un residente statunitense da parte dei federali" con un link a un pezzo del 'Catholic Standard' dedicato al problema dell'immigrazione, intitolato "Questa prova è una Passione". Fra i post più vecchi – molti dei quali risalenti al suo lungo dicastero in Perù – anche il rilancio di un'intervista dello stesso Prevost al quotidiano di Lima 'La Republica', in cui da vescovo della diocesi di Chiclayo invitava "le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti a denunciarli", uno dei temi più cari a papa Francesco.
Un antenato del nuovo Papa era di origini italiane
Primo Papa statunitense, ha quasi 70 anni. Ha scelto il nome di Leone XIV. Già prefetto del Dicastero per i vescovi, è stato eletto alle 18.07, è il 267° Papa della storia
Primo Papa agostiniano, è il secondo Pontefice americano, dopo Francesco, ma a differenza di Bergoglio, il 69.enne statunitense Robert Francis Prevost è nato nel nord del continente ed è stato pastore nel sud dello stesso, prima di essere chiamato dal Predecessore alla guida del Dicastero per i vescovi e della Ponteficia Commissione per l’America Latina.
Il nuovo Vescovo di Roma ha scelto il nome di Leone XIV. Nasce il 14 settembre 1955 a Chicago, nell’Illinois, da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph.