Inghilterra, i troppi colpi di testa si pagano con una brutta vecchiaia
L’effetto devastante dell’ impatto di una pallonata sulla fronte
I pedatori angle' potenzialmente sono come i cavalli di carrozza: buona gioventu' e brutta vecchiaia.
Brutta particolarmente se non hanno la coccia extra dura.
Uno studio effettutato nei dintorni del cortile di sua maesta' Betta ha stabilito che lo spessore della calotta cranica non e' sufficiente a proteggere la materia grigia dai colpi di testa, specialmente quelli prolungati che si eseguono in allenamento.
John Charles fu uno dei primi a dimostrare in Serie A che in Inghilterra si salta di piu' e meglio.
Questo perche' sin dalle giovanili insegnano anche come colpire di testa, magari per 45 minuti di seguito.
E' stata proprio la federazione inglese ad evidenziare che quella che è ormai a tutti gli effetti un'epidemia di demenza senile, di cui soffrono sempre più ex calciatori.
Le restrizioni in arrivo saranno rivolte in particolare agli allenamenti che prevedono intense esercitazioni con la testa.
Nel rapporto si legge: "Vogliamo fare in fretta ma bisogna raccogliere più prove prossibili, prima di mettere in atto le nuove linee guida. Bisogna mettere un freno agli allenatori eccessivi, e sappiamo che esistono. Sono quelli che magari fanno allenare i loro giocatori con i colpi di testa per oltre 45 minuti: queste pratiche sono inappropriate".
Il Daily Mail aveva condotto un'inchiesta che metteva in luce come ad un alto numero di calciatori che giocavano negli anni '90 sia stata poi diagnosticata la demenza in età avanzata. Tra le icone del calcio inglese che hanno sofferto di questa patologia, anche Sir Bobby Charlton, eroe del Mondiale 1966, ed i suoi compagni della squadra che vinse il mondiale Martin Peters, Nobby Stiles e Ray Wilson.
In Inghilterra ricordano anche la morte di Jeff Astle che nel 2002 – ex bandiera del West Bromwich, all'età di 60 anni – morì per "encefalopatia traumatica cronica". Malattia che – secondo dati allo studio e da provare – sembrerebbe strettamente collegata a un particolare: Astle colpiva spesso di testa la palla, che a quei tempi era di cuoio duro, infinitamente piu' pesante dei palloni moderni che sono fatti di materiale sintetico molto flessibile e pesano tra i 410 e i 450 grammi (circonferenza 68/70 centimetri).
Il pallone da calcio era inizialmente composto da vesciche di maiali, piuttosto impreciso nella forma e difficile da controllare, era così pesante da provocare dolori alle caviglie. La prima modifica nel XX secolo riguardò proprio la composizione: internamente una camera d’aria in gomma venne rivestita con 12 strisce di cuoio legate ma con uno spazio sufficiente per poterla gonfiare.
Negli anni 50 la camera d'aria e' incorporata, scompaiono le strisce di cuoio.
Quello del 1966 fu l'ultimo mondiale giocato con un pallone di cuoio.
Nel 1970, in Messico, debutta pallone di plastica, primogentito della stirpe utilizzata oggi.
In Italia non sono noti casi di demenza senile tra gli ex calciatori.