Mondiali di calcio a Toronto: soldi pubblici per ristrutturare lo stadio regalato ai baroni dell’hockey

Lo stadio BMO per i mondiali dovra’ avere una capienza di 45.000 posti

 di Nicola Sparano

Erano 300 ora sono di piu’.

A Toronto si giocheranno sei partite del mondiale 2026, forse 7.

Il costo: 380 milioni.

 Come a dire che ogni partita costera’ 63 milioni e spiccioli.

L’aumento di 80 milioni e’ stato ufficializzato oggi, giovedi’ 29 febbraio, tirando in ballo l’inflazione.

Nessun chiarimento invece su come, quando e dove saranno spesi i 380 milioni.

Si parla genericamente di fondi per le infrastrutture.

I mondiali di calcio non sono le Olimpiadi dove bisogna costruire il villaggio olimpico per gli atleti e approntare le strutture per i vari sport.

Al mondiale basta uno stadio per le partite e dei campetti per gli allenamenti.

Toronto lo stadio lo ha, di campetti per allenamenti ce ne sono a bizzeffe.

Toronto, soprattutto, ha tutte le infrastrutture necessarie per raggiungere lo stadio e per ospitare ed intrattenere la prevista marea di spettatori.

Quello che il BMO non ha e’ la capienza minima richiesta dalla Fifa, 45.000 posti a sedere.

Il che significa che la maggior parte, se non tutta, la somma servira’ per portare il BMO Field dai 30.mila posti attuali ai 45mila .

Lo stadio e’ di proprieta’ della citta’ che lo ha dato in gestione al colosso Maple Leaf  Sports&Entertainment che non risulta paghi qualcosa al comune.

Cosi’ il conglomerato che opera il Toronto Fc oltre all’affitto gratis per il mondiale avra’ uno stadio da 45.000 spettatori pagato da Pantalone, cioe’ i residenti della citta’.

I media locali stanno sottolineando il costo mondiale che gravera’ quasi esclusivamente sui torontini (il governo provinciale ha stanziato 97 milioni, il governo federale ha fatto solo vaghe promesse) ma nessuno ha chiarito che i soldi serviranno per portare il BMO allo standard richiesto dalla Fifa e che i veri benificiari dei lavori saranno i baroni dell’hockey e del basket.

Molti dei media – da sempre “ostili” calcio – hanno scritto e detto che il gioco non vale la candela perche’ stando agli esperti del settore la citta’ di Toronto otterrebbe, dai 380 milioni, entrate fiscali per un totale di quasi 119 milioni dollari e circa 139 milioni per la provincia.

Chiaramente si dibatte sui pro e i contro col metro del dollaro, la spesa fisica, il costo.

Si sorvola cosa significano le sei (o 7 se va bene) partite di Toronto in termine di prestigio e di turismo.

Quanto vale far vedere al mondo cosa e’ Toronto?

Il sindaco Olivia Chow chiamata a gestire una situazione ereditata dalla passata gestione ha commentato:

“Voglio il mondiale a Toronto? Si”.

“Ma non al costo di 380 milioni”.

 La guerra dei costi e’ dunque entrata nella fase calda.

A perderla non saranno i baroni dell’hockey.

 

 

 

 

 

 

 

 

Previous
Previous

Pharmacare la prima pietra

Next
Next

  Alphonso Davies ha un piano Real(e)