Oriundi, la pacchia e’ finita

(Soltanto chi ha un genitore o un nonno puo’ diventare italiano)

Tre famosissimi oriundi “veri”, da sinistra Jose Alatafini (nato in Brasile, nonno Trentino Alto Adige), Antonio Valentino Angelillo (nato in Argentina, nonno lucano), Pmar Sivori (nato in Argentina, nonno ligure)

di Odoardo Di Santo

Cosi dava notizia l’altro giorno il giornale La Repubblica per informare i lettori dell’approvazione  da parte  della Camera dei deputati del decreto Cittadinanza che riguarda l’acquisto della cittadinanza italiana e del passaporto italiano da parte degli oriundi ed in particolare di quelli di terza o quarta generazione. 

  Il provvedimento è ora legge e non  elimina la “pacchia” degli oriundi ma e` una questione seria che riguarda le loro radici italiane  e la loro identita`.

La legge restringe il diritto esistente in Italia come in altre 40 paesi incluso il Canada che basano il diritto di cittadinanza sul  cosidetto “Jus sanguinis” cioe` diritto di sangue  che in molti paesi permette anche la doppia cittadinanza.

Da ora in poi i discendenti da italiani nati in paesi esteri potranno riacquistare la cittadinanza italiana solo se hanno  un genitore o nonno italiano.La mannaia scende dalla terza generazione in poi.

In contrasto con il jus sanguinis, una trentina di paesi tra cui gli Stati Uniti adottano il “jus soli” che concede la cittadinanza a chi nasce nel paese.

Altri paesi  adottano una combinazione di ambedue i principi.

Il jus sanguinis  and il jus soli non sono stati mai cambiati ma negli ultimi decenni sono oggetto di forti pressioni a causa dei fenomeni immigratori che hanno assunto dimensioni bibliche e che meritano di essere affrontati seriamente.

E non e` una questione pacifica o solo italiana.

Il Presidente Trump  ha emanato  un decreto (Executive Order) per eliminare il diritto alla cittadinanza americana per chi nasce negli Stati Uniti  ( jus soli) .

Il decreto  e ` stato contestato dal 18 Stati, ha creato ansieta` in centinaia di migliaia di famiglie di immigrati  e si trova ora  presso la Corte Suprema  che deve decidere se il decreto presidenziale di Trump e` incostituzionale come sostengono gli Stati ricorrenti.

In Italia il problema degli oriundi  viene affrrontato all’Italiana.

La legge approvata dalla Camera dei Deputati  firmata dal Minitsro degli esteri e Vice Premier  Antonio Tajani e` il risultato di una decennale querelle tra i sostenitori del jus soli e del jus sansguinis.

E`estraneo il Canada che adotta pacificamente ambedue i sistemi.

I  proponenti delle restrizioni ritengono la misura necessaria a causa  dello smisurato numero di richieste degli ultimi anni.

Nel 2023 sono state presentate ed accolte 190 mila richieste di cittadinanza per diritto di sangue, esplose specie negli spopolati comuni del Sud.

Emblematica la situazione di Montorio nei Frentani  borgo molisano segnato dallo spopolamento e dall’impoverimento .

Montorio conta solo 361 abitanti effettivi ed  oltre 700 residenti all’estero iscritti all’Aire (l’anagrafe degli italiani residenti all’estero), 

Montorio dei Frentani è pero` l'emblema di una situazione generale di  molte regioni del sud.

Il diritto ad acquistare la cittadinanza divennne un problema impellente nell’ultimo quarto del secolo scorso perche` gli emigrati italiani avevano difficolta` ad inserirsi nella vita dei paesi di accoglienza.

Si trovano di fronte ad un dilemma esistenziale.

Avevano la scelta di rimanere esclusi dalla vita pubblica e dalle opportunita`di di lavoro se conservavano la cittadinanza italiana o potevano predere la cittadinanza del paese di residenza perdendo pero`la cittadinanza italiana .  Non era ammessa la doppia cittadinanza come da mia esperienza personale.

Quando molti paesi come il Canada resero accessibile la doppia cittadinanza,si apri un ampio dibbattito cui parteciparono  in grande numero le organizzazioni del la comunita` italiana.

Fu un dibattito lungo ed animoso che convinse  il govenro italiano ad organizzare a Roma ben tre conferenze sull’emigrazione.

La legge sul riacquisto della cittadinanza fu un attodi giustizia per riparare i torti di decenni e di incuriain cui erano stati lascitati gli emigrati italiani.

Anche riconoscendo le ragioni dei proponenti della legge  molti si sono chiesti se in questo modo si risolve  i problemi dell’acquisto della  cittadinanza  da parte degli oriundi senza creare ingiustizie >E` stato anch sollevato una questione di merito.

E` stata sottolineata la straordinaria coincidenza che ,mentre e` stato necessario un referendum  che avra` luogo  l’8 e 9 giugno  per semplificare un po’ la legge sulla cittadinanza ( da dieci a cinque anni senza entrare nel merito dello ius), un cambiamento  radicale che riguarda le radici italiane e l’identità viene approvato con un semplice decreto.

Riccardo Magi  il promotore del referendum sulla cittadinanza che amplia ai nuovi italiani, cioè i figli di immigrati, commenta: “E’ incredibile, fanno un decreto cittadinanza mentre è pendente un referendum e proprio Tajani che aveva parlato di ius scholae”.

 Forza Italia,il partito di Tajani ci tiene a sottolineare che “ questo decreto  apre una pagina più giusta e ordinata e vicina alla realtà di oggi.

La riforma   pone fine agli abusi e riduce i tempi e semplifica le procedure, restituisce dignità e appartenenza a migliaia di italiani”.

Ma in Italia siamo un popolo querulo e non amante della parola fine

Ed infatti ora  cominciano i dibattiti sul valore degli oriundi, sul soft power che hanno rappresentato.

Il deputato della Lega Russo suona la squilla : “Apriremo il cantiere della riforma della cittadinanza”.

A questo punto sono scusati  i cittadini ed anche gli oriundi se sono confusi.

 

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