Segatori seriali, pro e contro
Una delle tante speed camera distrutte a Toronto
di Nicola Sparano
A Toronto c’e’ parecchia gente che… sega a mano.
Attenzione, non pensate male.
La sega in questione e’ strumento per segare e basta, appunto.
Puo’ essere a mano, oppure a motore.
Per una sega a mano bastano 16 dollari, quelle a batteria vanno dai 60 ai 140 dollari.
Tutte sono tascabili, o quasi, e quindi sono facili da ammucciare (nascondere) e tirare fuori al momento del bisogno, spesso di notte quando in giro non c’e’ gente e se c’e’ non vede e non si immischia.
Le seghe – mano o a motore - in una busta della spesa occupano lo spazio di mezzo chilo di cipolle, nello zainetto c’e’ posto per dieci chilogrammi di patate, nel cofano della macchina anche di piu’.
Piccole e leggere queste seghe di giorno sono facili da maneggiare, di notte troncano e tagliano come se niente fudesse.
A farne le spese sono quegli aggeggi nemici dei piedi a tavoletta qui da noi sono definiti in modo banale “speed camera”, mentre nel Bel Paese sono piu’ elegantemente conosciuti come Autovelox.
Negli ultimi tempi le speed camera troncate e messe al tappeto, cioe’ a terra, sono state almeno una ventina, in tutto gli attentati sembra siano stati circa 800, a quanto risulta nessuno dei segatori e’ stato beccato ed accusato almeno di vandalismo.
In questa situazione l’opinione pubblica e’ divisa - da una parte gli abolizionisti, dall’altra do not cut - e la politica, ci inzuppa il pane, come si sul dire.
A Woodbrige e dintorni il sindaco ha ordinato il taglia-taglia, perche’ la pensa come i pontesi (da pontedilegno) cioe’ che la speed camera sono essenzialmente cash grab, operazioni per fare soldi.
Il nostro bombastico Premier e la battagliera Sindaca la pensano diversamente perche’ con le macchinette acchiappa velocisti si prendono due piccioni con una fava, salvando vite e fruttando dollari.
Il ricavato delle multe per infrazioni alle speed camera in Ontario viene infatti versato al comune di Toronto per coprire i costi del programma, mentre i fondi rimanenti vengono rimessi alla provincia per coprire le spese processuali e per risarcire le vittime.
La legge stabilisce anche che i fondi delle multe devono essere reinvestiti in iniziative per la sicurezza stradale, come istruzione e ingegneria, e non per altri scopi, garantendo che il programma non sia vincolato a incentivi finanziari.
Che si faccia questo o no, non e’ dato di sapere.
E allora, voi da che parte state?
Personalmente di persona (Camilleri docet) sono per "Chi va piano, va sano e va lontano". Il famoso proverbio del nostro Bel Paese sottolinea che pazienza, progresso costante e benessere portano a risultati più significativi e duraturi, piuttosto che affrettare i compiti o il percorso della vita. Sconsiglia le scorciatoie e sottolinea il valore di un approccio misurato e coerente per evitare, come nel nostro caso, di sbattere contro un albero o mettere sotto qualche poveraccio/a.
Per concludere, personalmente di persona dichiaro che la speed camera sono veramente cash grab, ma allo stesso tempo riducono gli incidenti stradali sia piccoli che grandi, quindi e’ meglio rimmetterci qualche soldo invece che la pelle.
Io ci sono capitato perche’ “beccato” da una speed camera 12 chilometri oltre il limite mi e’ arrivata una multa di 88 dollari.
Da allora ho imparato la lezione memorizzando la posizione delle trappole nelle strade che percorro normalmente, mentre faccio piu’ attenzione laddove passo di meno.
Chi va piu’ piano va piu’ sano e piu’ lontano.
Dei due concetti mi sta meglio il piu’ sano…
*Le speed camera sono in genere realizzate con una combinazione di materiali, tra cui plastica, metallo e vetro. L'involucro esterno della fotocamera è spesso realizzato in plastica resistente, che contribuisce a proteggere i componenti interni, ma che e’ abbastanza facile da troncare.