Paese che vai animali che trovi

di Odoardo Di Santo

Un piccolo orso bruno è stato avvistato la scorsa estate a Erin in Ontario. La polizia provinciale della Contea di Wellington ha emanato un avviso ai residenti raccomandando di essere vigili in caso di incontri non voluti.

Non è facile fornire un numero esatto di aggressioni di orsi in Ontario , tuttavia sono rare e la maggior parte degli attacchi sono a scopo difensivo e non predatorio. 

 La settimana scorsa su Facebook ci è stata mostrata infatti la foto di un orsacchiotto bruno mentre giocava con una ragazza piacevolmente sorpresa della gentilezza dell’animale.

A Rocca Pia dove passiamo le vacanze estive in pace e serenità  la popolazione non riceve nessun avvertimento di stare attenti in casi di avvistamento di un orso.

Anzi il mese di agosto e’ stato gratificato dalla visita serale alle ore 10 di un orso bruno marsicano molto simile all’orso dell’Ontario che veniva a rifocillarsi visitando gli orti dove si nutriva prevalentemente di prugne.

Dopo essersi rifocillato l’orso riprendeva la strada dei boschi dando appuntamento la prossima sera, fino a esaurimento della scorta di frutta.

Non senza aver lasciata immortalata la visita sui video ripresi e condivisi dai fedeli di Facebook.

Negli ultimi anni la popolazione della fauna selvatica in Abruzzo come anche in Italia, è, aumentata sensibilmente anche frutto della politica di ripopolamento per ristabilire l’equilibrio dell’ecosistema naturale.

Specialmente numerosi sono i cinghiali, una specie altamente riproduttiva il cui numero stimato   supera le 100.000 unità , a causa di una crescita incontrollata della popolazione che genera allarme per le colture agricole e la sicurezza. 

La popolazione dei cervi   in passato era piuttosto limitata e concentrata nel parco nazionale d’Abruzzo. Oggi sono numerosi e nei confini della valle dove sorge Rocca Pia, al tempo dell’accoppiamento, agli inizi settembre l’eco dei gemiti risuonano nella notte in una incessante sinfonia.

Una popolazione significativa e stabile quella dei lupi di cui sono presenti   due categorie: I lupi cosiddetti stanziali che, cioè, risiedono stabilmente tutto l’anno e i lupi per così dire transumanti che scendono  dalle alpi a primavera per ritornare al nord d’inverno.

In Abruzzo   non si ha notizia di casi accertati di lupi che abbiano ucciso esseri umani, anzi i lupi come altre specie selvatiche sono vittime di bracconaggio, di avvelenamento o di malattie o di cause accidentali come investimenti da autoveicoli,

Negli anni passati si camminava in totale sicurezza nei sentieri dei numerosi boschi che coprono i monti d’Abruzzo che e` stato dichiarato dall’Unione Europea il polmone verde d’Europa.

Semmai richiamava la nostra attenzione il fruscio dei rami degli alberi causato dalla brezza.

La presenza di lupi in prossimità di centri urbani lungi da creare panico o suscitare apprensione con altisonanti proclami ha contribuito a sviluppare la consapevolezza della necessità di una convivenza pacifica tra lupi e persone. 

In Ontario  all’improvviso e` emerso il problema dei coyote  o coyoti ( in italiano)-al punto da dover scomodare il Globe and Mail il paludato quotidiano che esprime la borghesia canadese che ha pubblicato un editoriale dal titolo “  Come tenere a bada il coyote urbano”.

Dopo aver citato 270 attacchi di coyote ai cani dal 2019 il giornale pone una domanda esistenziale. Se eliminare i coyote è umanamente impossibile si possono creare condizioni di  sicura coesistenza?

La questione che e` anche canadese e non solo di Toronto è come poter godere  l’incanto della natura gestendo però i rischi.

Il numero di avvistamenti di coyoti sembra essere aumentato nel 2025.

Il Globe and Mail ci riassicura perché` i coyote fortunatamente non hanno morso nessun essere umano   anche se  le persone non sono immuni dal danno.

Alla Città viene raccomandato di fare un migliore lavoro nel ridurre i rifiuti che attraggono i coyoti. 

Anche i residenti devono fare la loro parte evitando di attrarre i coyoti per una foto o per nutrirli.

Ce ne è anche per i proprietari di cani che devono  rispettare i regolamenti della città che prescrive  che i cani siano tenuti al guinzaglio non più di due metri.

Il giornale sembra rimpiangere il tempo quando i cani randagi tenevano i coyote a bada.

Purtroppo oggi non ce ne sono in giro.

Sconsolatamente il giornale conclude che Toronto è quel che è: una città con scarpate e con cemento. Il mondo dei coyoti e degli esseri umani vivono gli uni accanto agli altri.

Dopo i buoni propositi e le esortazioni  Il giornale  pessimisticamente lancia cripticamente la palla agli “esseri umani” ai quali  spetta  di mantenere distanze di sicurezza.

Non così il Comune di Vaughan la cui intraprendete amministrazione comunale, in presenza di un gruppo di testardi coyoti ha preso la palla al balzo ed ha fatto presente che intraprenderà` una strategia per fare i conti con gli intrusi coyoti.

Altro che le moralistiche esortazioni del Globe and Mail.

 

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