Campionato senza padrone, e’ il segno della mediocrita’

di Nicola Sparano

Dopo 10 giornate la vetta della Serie A sembra la 400 nord nell’ora di punta.

In quel caso la ragione dell’intasamento sono le troppe auto in strada contemporaneamente.

Per quanto riguarda il calcio, le squadre cosiddette top sono in gruppo accomunate dalla mediocre qualita’ dei loro giocatori, del poco coraggio dei tecnici per i quali la cosa piu’ importante e’ non perdere, non correre rischi e creare occasioni e’ secondario.

Alzi la mano il tifoso soddisfatto da come sta giocando al momento la “sua” squadra.

Da quello che si vede in tv sia il calcio palleggiato che l'utilizzo del lancio lungo creano occasioni da gol con il lanternino, cioe’ ogni tanto, a volte nada, zero.

Con il lancio lungo si spera di trovare la difesa avversaria impreparata (ma quando mai?, ca nisciuno e’ fesso), e scavalcando il controcampo si toglie a priori la possibilita’ di  creare una azione degna di questo nome.

Per quanto riguarda il gioco palleggiato – possesso palla – il piu’ delle volte e’ noioso , soporifero, seccante con i ripetuti tic toc, poi palla indietro al proprio portiere.

Senza occasioni da gol la partita e’ chiaramente noiosa, soltanto qualche rara giocata di classe tiene sveglio il telespettatore.

La differenza di velocita’ tra il calcio nostrano e quello estero e’ difficile da spiegare,   neanche ci provo.

Ma va sottolineato il fatto che in Seria A ci sono molti infortuni, forse piu’ che all’estero, nonostante non giochino alla velocita’ dei loro colleghi degli altri campionati.

Se gli infortuni sono muscolari puo’ significare; 1) che i giocatori non sono preparati bene ad affrontare le gare; 2) che hanno il fisico alla frutta, o quasi, minato da anni di attivita’.

Infine eccoci al Var.

Sembra evidente che il Var sia diventato un superiore gerarchico dell’arbitro: quando il Var chiama, l’arbitro obbedisce e praticamente mai conferma la decisione che aveva preso in campo.

La seconda è che il Var interpreta, di volta in volta, il famoso protocollo in maniera discrezionale.

Il combinato disposto di quanto sopra porta a dedurre che le partite vengono sempre più spesso decise al Var e che l’arbitro va via via perdendo di autonomia.

Quando fu utilizzao il sistema Video Assistant Referee Carlo Ancelotti per verdi chiaro pose la seguente domanda:

  “Ci dite chi decide? L’arbitro o il Var?”.

Voi che ne dite?

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