Canada al voto, meglio un governo di minoranza

(Testa a testa tra liberali e conservatori, ma l’NDP e’ vivo e vegeto e si propone come forza moderatrice)



di Odoardo Di Santo
Domani gli elettori voteranno per eleggere il nuovo parlamento. Circa sette milioni hanno gia’ votato .
Le elezioni sono state causate dal fallimento del governo di Trudeau la cui impopolarita’ era  testimoniata dai  sondaggi  che lo davano a  meno del 25% di consensi rispetto al partito conservatore.
Trudeau si arrese e Marc Carney fu eletto leader del partito e primo ministro.
Immediatamente indisse le elezioni per il 28 aprile.
I sondaggi di opinione pubblica subirono una immediata inversione dei consensi.
Merito o colpa dell’irruzione violenta di Trump che attacco’ volgarmente il Canada, imponendo gravosi dazi sui prodotti canadesi ed in special modo sull’ acciaio e l’alluminio  oltre ad altri prodotti frutto della sua volubile mente e della frenetica  mania di punire  i paesi che nella sua mente avevano danneggiato gi Stati Uniti, tra cui il Canada e il Messico.
Trump e il pericolo che incorreva il Canada  risveglio’ nei canadesi un senso di orgoglio nazionale.
Tutti fecero blocco  per combattere Trump.
Il leader liberale Carney, smessi gli abiti blue che aveva indossato per decenni nel mondo della finanza, si autoinvesti’ nel ruolo di salvatore del Canada.
I sondaggi dimostrarno subito che la sua tattica funzionava, tanta era l’insicurezza e la paura.
I liberali nei sondaggi andarono subito esponenzialmente in vantaggio fino agli ultimi giorni della campagna elettorale.
Forse per l’afffievolita  minaccia di Trump alle prese  con le dispute con la maggior parte dei paesi del mondo, gli elettori stanno ora prestando piu’ attenzione ai problemi reali di tutti i giorni.
Il divario tra liberali e conservatori si e’ ridotto notevolmente.
Gli organi di informazione, giornali, tv, radio  si sono  impegnati  nello sforzo titanico di influenzare la pubblica opinione.
Alla vigilia del voto ci ripetono che il Canada ha bisogno di un governo con maggioranza assoluta  in Parlamento per aver la forza di poter combattere Trump.
E monotonamente  ci dicono che la scelta del  Primo Ministro  e’ tra Marc Carney e Pierre Polievre.
Di consequenza  danno per scontato il declino  dell’NDP  e in minor misura del Bloque Quebecois. Anzi i media inglesi per l’NDP usano l’espressione terrificante di “demise” cioe’ morte.
Eppure l’esperienza insegna che i governi di maggioranza in Canada sono stati un perenne fiasco.
Pierre Elliott Trudeau vinse alla grande nel 1968 sull’onda della Trudeaumania. Caduto nell’impopolarita’, si dimise nel 1984.
Gli successe l’infelice John Turner che aspirava ardentemente alla carica.
Perse le elezioni.  Vinse  Brian Mullroney con ampia maggioranza.
Dopo il secondo mandato finito negli scandali  si dimise e al suo posto subentro’ Kim Campbell.
Alle elezioni i conservatori quasi scomparvero, ridotti a due seggi e Campbell perse anche il suo seggio.
In Ontario stessa sorte dei liberali di David Peterson.
Ampia maggioranza nel 1967 . Tre anni dopo persero le elezioni e Peterson anche il suo seggio.
Stessa sorte  per Kathleen Wynne  .
Con ampia maggioranza nel 2014, alle elezioni del 2018 i liberali persero pesantemente anche lo status di gruppo parlamentare.
Nonostante l’esperienza fallimentare dei governi di maggioranza i giornaloni e la CBC vogliono farci credere che abbiamo bisogno di un governo di maggioranza. Come proclamava il Troronto Star sabato scorso “Abbiamo bisogno di un governo di Maggioranza”proprio cosi imponeva.
Le uniche riforme approvate dal parlamento teste’ dissolto su impegno dell’NDP sono state il denticare, (assistenza dentistica), il farmacare (assistenza farmaceutica), gli asili infantili con quota universale di $10 per tutti. Infine la legge che impedisce ai datori di lavoro i usare crumiri in caso i sciopero.
In Canada il problema delle abitazioni ha assunto dimensioni spaventose.
I costi delle case le rendono ormai inaccessibili specialmente alle giovani generazioni.
Carney e Polievre  fanno mirabolanti promesse che poi finiscono nel nulla come insegna l’esperienza.
Nel 2023 Doug Ford a Kitchener promise che avrebbe costruito 110 000 case e che il suo governo avrebbe offerto alle giovani coppie abitazioni di  1600 piedi quadrati a $500,000.
Nel 2024 le abitazioni iniziate a Toronto sono diminuite del 20%.
La  media delle case in citta’ costa oggi 10 volte le entrate delle famiglie di  medio reddito.
Dal 1980 fino alla fine del 2000 il prezzo medio oscillava da tre a cinque volte il reddito medio.
Carney  ripete  di non essere Trudeau  anche se  era suo consigliere economico fino all’altro ieri.
Polievre ora si dichiara tifoso delle Unioni e dei lavoratori , un voltafaccia senza arrossire.
Polievre e Carney sparano slogan altisonanti .
Carney ha promesso  un “wartime-like effort” (uno sforzo come  in guerra) per costruire  500 000 nuove case l’anno.
Ma la promessa  suona vuota perche’ impegna solo 5 miliardi l’anno .
Polievre promette di costruire 2,3 milioni di case nei prossimi 5 anni al ritmo di 460 000  l’anno con la promessa cervellotica di limitare la crescita  della popolazione ad un livello inferiore al numero delle case costruite.
Carney  ogni volta che gli capita a tiro un microfono chiede ai canadesi di votarlo con la maggioranza perche’ deve avere la forza di combattere Trump.
Polivere chiede di votarlo perche’ bisogna  cambiare.
I canadesi hanno diritto di essere trattati da persone adulte e non fatti contenti con vuote mirabilanti promesse.
I prezzi stanno condannando intere generazioni di giovani a rinunciare al sogno della casa.
L’inflazioni che era il cavallo di battaglia di Polievre contro Trudeau  puo’ essere alle porte se Trump insiste nella sua maniaca ossessione di voler punire il Canada.
Il costo della vita e’ ormai fuori portata di molte famiglie.
L’economia canadese non gode di buona salute e da anni non cresce..
La disoccupazione  serpeggia  e si aggrava .
Jagmeet Singh che gli strateghi davano per finito, sta destando rinnovato interesse perche’ porta all’attenzione dell’opinione pubblica le priorita’ che i cittadini reclamano ogni giorno.
Ha elencato le priorita’  da affrontare nel bilancio che sara’ peresentato subito dopo le elezioni da  chiunque formera’ il governo, innanzitutto la protezione della sanita’ minacciata  dalla riduzione di fondi  ed inoltre l’ espansione dell’assistenza farmaceutica per coprire le medicine per i tumori e per cure cardiache, un sistema di controllo delgli affitti che sono saliti alle stelle,  un calmiere al prezzo dei generi alimentari .
Infine  si e’ detto contrario a ridurre le tasse su guadagni sui capitali( capital gains) promesse da  Carney e Polievre.
Jagmeeet ha ripetuto che e` necessario e giusto  far pagare le tasse ai miliardari  e  chiudere le scappatoie dei paradisi fiscali come le Bermude dove i superricchi portano i loro investimenti per evadere le tasse dovute al governo canadese.
Carney che come presidedente della societa di investimneti Brookfield Asset Mangement investi nelle Bermude facendo evadere 5,3 miliardi di dollari  dal 2021.
Carney e Polievre ormai hanno bisogno del voto dei lavoratori e delle Unioni  percio’ si presentano alle riunioni con gli elmetti degli operai, facendo dimenticare  che Carney durante tutta la sua vita professionale non ha mai ha avuto a che fare con i lavoratori ma ha masticato solo numeri nei templi della finanza.
Polievre facendo un voltafaccia di 360 gradi  e’ divenuto  tifoso delle Unioni e dei lavoratori della costruzione che ha abbracciato calorosamente a Vaughan, fulminato come Paolo sulla via di Damasco.
Ma difficilmente puo’ far scordare che nel 2015, come da suo stile, fu un truculento sostenitore di due leggi antioperaie contro le Unioni approvate dal governo conservatore di cui faceva parte allorche’ dichiaro: ”Noi stiamo parlando dei soldi che le unioni stanno prendendo forzosamente dalle tasche dei lavoratori” .
La domanda che gli elettori si devono porre non e’ Carney o Polievre ma: e’ preferibile un governo di maggioranza che ha tutto il potere con l’arroganza che ne consegue  o e’ preferibile un governo di minoranza dove i cittadini hanno controllo  e possono spingere il governo a fare leggi che hanno il  sostegnodi una larga base popolare?.
Jagmeet Singh ed il Leader del Bloque Quebecois Yves-François Blanche meritano Il voto e possono essere  la forza moderatrice necessaria per evitare che il Canada diventi  un paese polarizzato come gli Stati Uniti  con le consequenze catastrofiche  che aggravano sempre piu’ i problemi sociali.

 

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Il Canada vota pensando a Trump