I regali dell’anno nuovo: 1) pass mondiale all’Italia, 2) Alessandro Magno al Var
(Gioco in anticipo con gli auguri visto che a Capodanno saro’ nel mare dei Caraibi. Felice 2026 a tutti)
di Nicola Sparano
Cosa mi aspetto dal 2026?
Calcisticamente che la nostra bella e maledettamente sgangherata Italia non fallisca per la terza volta consecutiva il mondiale in modo da poter vedere gli Azzurri a Toronto nel derby con il Canada.
Che arrivi un altro Alessandro Magno e faccia fare al Var la fine del nodo gordiano.
Alessandro Magno, il Var, il nodo?
Vengo e mi spiego.
C’era una volta un carro legato ad un albero con un nodo molto intricato. Il carretto era di un re antico che predisse: chi lo scioglie conquistera’ il mondo.
Ci provo’ Alessandro Magno, prima con le buone, poi s’incazzo’, prese la spada e tronco’ il nodo, che cosi’ fu sciolto.
Alessandro, conquisto’ mezza Asia, come da profezia, ed il “nodo di Gordio” e’ diventato immortale.
Il nodo gordiano, infatti, dopo ventitré secoli, resta nel nostro parlare il problema insolubile, che solo un’azione energica e creativa può superare.
Mi sono spiegato, e’ chiaro il punto?
Il Var e’ un problema insolubile, il suo “protocollo” non e’ scritto nella pietra ma vive su interpretazioni vaghe, poco chiare, soggette al modo di vedere e di interpretare non da uno, non da due, ma da 7, ripetiamo sette, cristiani: il primo col fischietto in bocca, il secondo e il terzo con le bandierine in mano, il quarto a prendersi gli scazzi degli allenatori, poi da lontano ci sono due con la mano sul pulsante mentre il settimo ha l’ultima parola.
Sette giudici di un qualcosa che accade in campo che e’ valutata, vista e rivista non sempre allo stesso modo. Il Var interviene, puo’ intervenire, deve intervenire, farsi i *azzi suoi, ma quando?
E che dire della manata di Svilar a Ostigard in Roma-Genoa?
L’arbitro Di Bello ha giudicato non violento lo sganassone, ne’ il Var lo ha richiamato e lui non e’ andato a rivedere l’azione che ha fatto dire all’incazzatitissimo De Rossi: fischiate un rigore per step on foot (pestone) e poi lasciate perdere uno sganassone al viso.
Sono parecchi i nodi da sciogliere, non a parole ma con la spada in modo da tagliare tutti e ripartire daccapo.
Per esempio, cominciamo dall’offside.
Ora si punisce il naso oppure l’unghia oltre la linea.
Il buonsenso dice che il fuorigioco andrebbe segnalato soltanto quando l’attaccante e’ davanti al difensore con tutto il corpo.
Un’altra ferita da risanare sarebbe il tocco di mano in area.
Braccio attaccato, braccio largo, tocco involontario diretto, tocco flipper prima altra parte del corpo, quando e’ gol e quando no dopo un tocco flipper in area come quello in Udinese-Lazio?
Il buonsenso direbbe fallo di mano in area con braccio largo, o dopo flipper, deve essere rigore.
Fuorigioco e mani in area, sono sempre, bene o male, sanzionati.
I simulatori invece se la passano quasi sempre liscia, non solo chi cerca il rigore con tuffo ma anche chi, appena sfiorato, si accascia al suolo come se fosse stato centrato da un gancio destro della buonanima di Rocco Marchegiani, alias Rocky Marciano.
Il giallo per i simulatori dovrebbe essere automatico, rosso per chi lo fa spesso ma gli arbitri ignorano, lasciano correre ed il gioco si innervosisce e si spezzetta ulteriormente per soccorrere il quasi morto che resuscita appena gli fa comodo.
Un altro desiderio, proibito al limite della follia, sarebbe che tutte le partite fossero come Atalanta-Inter, belle trame con il gioco che si sviluppava in verticale, in velocita’ con l’arbitro che lasciava correre ogni contatto fischiando poco e bene.
Giocare in A senza tatticismi esasperati oggi e’ impossibile, ci puo’ stare privilegiare l’agonismo sulla tecnica; marcare ad uomo o a zona, la ripartenza da dietro, oppure il lancio lunghissimo del portiere sono alcuni dei modi di interpretare le partite che diventano confuse ed inguardabili quando la palla viaggia lentamente, spesso in orizzontale, intasando gli spazi, creando mischie risolte alla viva il parroco.
Chiariamo, il campionato non e’ bellissimo, pero’ e’ molto interessante perche’ incerto, 4 o 5 squadre posssono vincerlo.
Pero’ sino ad oggi nessuna squadra ha mostrato di essere superiore, di giocare meglio, o meno peggio delle altre, ed alla fine vincera’ il team che sapra’ arrivare allo sprint finale con forze piu’ fresche, la fortuna , ed il Var, al suo fianco.
BUON ANNO A TUTTI
*Forza Italia, go Canada go.