Roca Pia, agosto il mese della pecora al cotturo
di Odoardo Di Santo
La Pro Loco di Rocca Pia, associazione per la promozione e sviluppo del territorio ha pubblicato il calendario degli avvenimenti nel mese di agosto 2025.
Gli eventi variano da un convegno su Pasolini a 50 anni dalla morte, a programmi di animazione per bambini a esibizione del teatro dialettale a un incontro con i cittadini per discutere di eventi e manifestazioni, una impresa straordinaria per un piccolo borgo di poco più di un centinaio di abitanti che conta in gran parte sul contributi di volontari.
Le manifestazioni vanno dalla presentazione di un nuovo libro “una vita spezzata, da numerosi eventi musicali, da un convegno su Pasolini a 50 anni dalla morte ad animazioni per bambini, teatro dialettale, un incontro con i cittadini per discutere sull’importanza partecipazione ed avvicendamento della popolazione, elementi fondamentali per il futuro delle ProLoco nei piccoli comuni.
L’incontro ha lo scopo di studiare le possibili soluzioni dello spopolamento dei paesi montani un fenomeno che purtroppo va aggravandosi di anno in anno.
Le manifestazioni e gi eventi organizzato sono una impresa straordinaria per un piccolo borgo di poco più di un centinaio di abitanti che conta in gran parte sul contributi di volontari.
Infine, il 14 agosto ricorre la tradizionale XXVIII sagra della pecora al “cotturo”.
La sagra della pecora al cotturo richiama un gran numero di persone e rimonta ai tempi della pastorizia, quando vigeva la transumanza, una antica pratica pastorale usata per lo spostamento stagionale di greggi e mandrie, dalle zone di montagna verso le pianure e viceversa, per sfruttare al meglio i pascoli.
La pratica è riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO.
Le greggi di pecore d’inverno venivano portate ai pascoli della campagna romana o della Puglia attraverso i tratturi, larghi sentieri erbosi, per tornare d’estate sui pascoli montani ricchi di fresche erbe.
I pastori lavoravano per i padroni ed erano in carico delle greggi.
Erano poveri e mal remunerati.
Potevano mangiare la carne solo quando una pecora o un agnello dovevano essere eliminati in seguito ad un incidente che li rendeva inabili.
I pastori mettevano la pecora con le ricche profumate erbe di cui la montagna e’ ricca in un cotturo che era un paiolo di rame o di alluminio.
Partivano di mattina con le pecore per il pascolo quotidiano e tornavano a sera per consumare la carne cotta durante il giorno, a fuoco lento.
Rocca Pia e’ un piccolo delizioso villaggio incastonato in una valle a 1050 metri sul mare, all’incrocio del Parco nazionale della Maiella e del Parco Nazionale d’Abruzzo, con a nord la distesa della valle Peligna.
A sud del territorio del borgo si stende il Piano delle Cinquemiglia con i borghi turistici di Rivisondoli, Roccaraso e Pescoconstanzo nel cui epicentro domina il maggiore complesso sciistico del Mezzogiorno d’Italia che d’inverno richiama migliaia di appassionati dello sci ,di cui beneficia anche Rocca Pia.
Prima della Seconda guerra mondiale Rocca Pia contava poco più di mille abitanti dediti all’agricoltura e d alla pastorizia.
Nel dopoguerra i Roccolani come venivamo chiamati nella volgata comune partirono in cerca di lavoro inizialmente in Venezuela e quindi in America, Canada ,ed Australia come pure i diversi paesi europei.
La popolazione di Rocca Pia si è ridotta nel tempo, vittima anche dello spopolamento dei paesi montani ed ora conta poco più di un centinaio di abitanti permanentemente residenti.
Molti paesi montani si sono spopolati, al punto di essere divenuti abitati fantasma, senza vita o anche ridotti a cumoli di rovine, causa dell’abbandono.
Rocca Pia fortunatamente ha evitato il triste destino di tanti abitati fantasma anche perché’ privilegiata dalla posizione strategica sulla superstrada che va da Pescara a Napoli.
Pertanto, ha conservato una vitalità sorprendente con una amministrazione comunale funzionante, con i servizi cittadini essenziali e con abitanti che offrono il loro contributo volontario .