Un italiano di Montreal al mondiale 2026 sulla panchina di piccolissima nazionale africana
Stefano Cusin Ct delle Isole Comore e’ un giramondo del pallone
Stefano Cusin, a destra, con Walter Zenga
Stefano Cusin, italiano nato a Montréal, figlio di migranti e’ il Ct delle Isole Comore che disputeranno il mondiale del 2026 essendo inserite nell’ostico girone A (lo stesso Marocco più Mali e Zambia).
La singolarità di questo personaggio, già si misura dalla carta d’identità. Nato in Canada nel 1968, vissuto in Francia ma di cittadinanza italiana, Cusin ha avuto una buona carriera da calciatore, vissuta in giro per il mondo.
Cusin è stato un apripista del fenomeno degli emigranti del pallone, favorito dal fatto di conoscere bene le lingue straniere, in particolare francese e inglese.
Un quid che gli ha fatto intraprendere un lungo viaggio per il mondo, dal Camerun all’Arabia Saudita, passando per la Bulgaria, il Congo, la Libia e ora le isole Comore.
«Sono nato a Montreal in Canada, cresciuto nell'Alta Savoia nei quartieri popolari e multietnici e ho la famiglia in Toscana. Oltre all'italiano parlo francese, inglese e me la cavo con l'arabo. Ma ho capito che l'unico linguaggio universale, che apre tutte le porte, è quello del pallone».
La carriera di Stefano Cusin, ex calciatore ed ora allenatore, nato in Canada, a Montreal da genitori italiani, si è mossa, negli ultimi 25 anni, come una scheggia impazzita in giro per il globo. Con incarichi o da capo-allenatore, o da vice, soprattutto dell’amico Walter Zenga, altro mister giramondo, ha allenato in luoghi dove nessuno penserebbe nemmeno di trovare una federazione calcistica, talvolta dovendo pure fare i conti con situazioni calde dal punto di vista geo-politico.
***Oltre all’Italia, se ci sara’, e al Canada per noi “italo” c’e’ dunque la possibilita’ di tifare per le “isolette” di Cusin.
* Le Comore sono un arcipelago di isole vulcaniche, situato nell'Oceano Indiano, a nord del canale di Mozambico. Sono formate da tre isole principali: Grande Comore (con capitale Moroni), Anjouan, e Mohéli.